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La crisi nei cassonetti Soffrono bar e negozi

imgresIL GAZZETTINO. La crisi passa anche attraverso la spazzatura. Di più. Le immondizie sono un segnale chiaro di come stanno andando le cose sia per le famiglie che per le attività economiche. C’è subito da dire che il 2013, soprattutto per le attività commerciali del centro (ci sono oltre 600 tra negozi e bar) le cose non sono andate certo bene. Lo dicono i dati della Gea, la Spa comunale che gestisce l’intera catena dei rifiuti. Due i parametri sui quali sono state fatte le misurazioni. La prima è il multimateriale che in centro città si compone di plastica, lattine e carta. Ebbene, se nel 2010 la produzione era stata di circa mille e 100 tonnellate, nel 2013 il dato è sceso drasticamente a 866 tonnellate. Questo significa che la contrazione si è attestata sul 21%. I più colpiti sono stati i bar che hanno ridotto di molto le loro vendite e lo dimostra anche il fatto che pure il vetro ha avuto un flessione anche se non delle stesse proporzioni del multimateriale. A questo proposito il 2013 è stato devastate: il calo della spazzatura sempre riferito ai locali pubblici si è attestato sull’8.5% rispetto al 2012 che era già andato male. Ma se i bar piangono, non ridono certo le altre attività commerciali del centro storico di Pordenone. Lo dimostra un altro parametro indicativo: il cartone degli imballaggi. Ebbene, in questo caso l’annus horribilis è ancora il 2013 che ha fatto registrare una contrazione dell’8.6 per cento. Numeri decisamente alti che stanno mettendo a dura prova i conti (e il futuro) di molti negozi. Se poi il centro langue, la periferia sprofonda proprio visto che le percentuali sono ancora più negative. Si è venduto ancora meno. Un trend negativo, fatte alcune eccezioni, che sta proseguendo per il commercio in città dal 2010. Come dire tre anni di lacrime e sangue.

Discorso diverso per le famiglie. In questo caso i rifiuti complessivi sono stati leggermente più alti nel 2013 con 25 mila 575 tonnellate che significa un incremento dell’1 per cento. Non è molto, ma è un segnale. Hanno tenuto i rifiuti casalinghi (fermo restando che dal 2010 al 2012 avevano registrato un calo considerevole) anche se a crescere maggiormente è stato il conferimento del verde. Piccola consolazione per le attività commerciali che nel 2013 con la Tares sono state tartassate. «La Tari che ha sostituito la Tares – spiega l’assessore all’Ambiente, Nicola Conficoni – grazie ai risparmi conseguiti nella gestione del servizio e ai fondi messi a disposizione dal Comune, sarà più leggera in particolare per quelle categorie (ristoranti, bar, ortofrutta, fiorerie) che lo scorso anno hanno avuto gli aumenti più alti».

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