Nella sezione download del nostro sito trovate all’indirizzo l’estratto del Rapporto rifiuti urbani dell’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il rapporto fornisce un completo quadro di informazioni sull’attuale sistema di gestione dei rifiuti in Italia fornendo i dati sulla produzione, la raccolta differenziata, e sull’impiantisca esistente. Il Rapporto fornisce, inoltre, informazioni sui costi dei servizi di igiene urbana e sull’applicazione del sistema tariffario.
Con l’attivazione del “porta a porta” del rifiuto secco, il Comune di Roveredo in Piano ha raggiunto gran parte dei obiettivi che si era prefisso: l’aumento della percentuale di raccolta differenziata (superando la soglia del 65% prevista dalla normativa nazionale) e la riduzione della produzione del rifiuto secco residuo, consentendo un contenimento dei costi di smaltimento, in costante ascesa.
La percentuale di raccolta differenziata è passata dal 53% all’82% in soli 3 anni e la produzione di rifiuto secco residuo è passata da 268 kg a 69 kg pro capite per anno.
(Messaggero Veneto – 20 giugno 2013) Trasferta romana per l’assessore all’Ambiente Nicola Conficoni che ieri a Roma ha ritirato il premio assegnato da Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, per il comportamento virtuoso dal punto di vista della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. In base al rapporto che è stato presentato dall’istituto Pordenone, con il 77 per cento di immondizie differenziate, è risultata prima in Italia. Conficoni, nell’occasione, ha illustrato le azioni che sono state condotte per ottenere tale risultato, in particolare la diffusione della raccolta porta a porta e le iniziative di sensibilizzazione della popolazione. Conficoni, alla presenza del ministro dell’Ambiente, ha colto l’occasione di chiedere al Governo Letta il ritiro della Tares, la tassa per lo smaltimento delle immondizie, che sarà destinata, anche a Pordenone, per effetto dei nuovi meccanismi di calcolo, di elevare le bollette anche del 40 per cento (per aziende e liberi professionisti tale valore potrebbe essere anche superiore).
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